Sequestro alla Srl: Cassazione conferma la confisca del profitto per l'amministratore di fatto, anche se il reato è commesso nell'interesse della società
- RC Commercialisti
- 14 nov
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La sentenza della Cassazione (Sezione Penale, n. 56663) riguarda un sequestro preventivo finalizzato alla confisca di beni per equivalente nei confronti di un amministratore di fatto di una S.r.l., Giovanni Negri, accusato di reati tributari (probabilmente legati a una dichiarazione fraudolenta).
* Il Contesto: L'indagato è stato colpito da un sequestro di circa 1,12 milioni di euro per la confisca del profitto del reato. Il G.I.P. aveva inizialmente respinto la richiesta di dissequestro, ritenendo che il profitto fosse nella disponibilità dell'amministratore e non della società.
* Il Punto di Diritto Cruciale: La Cassazione accoglie l'impugnazione del Procuratore Generale e valida il sequestro e la confisca. La Corte stabilisce che:
* È irrilevante che il reato sia stato commesso nell'interesse della società (come nel caso in esame, dove il profitto è legato a un risparmio di spesa per la società).
* Il profitto del reato (il risparmio d'imposta/spesa) può essere confiscato all'amministratore di fatto anche se quest'ultimo non ne ha tratto un vantaggio patrimoniale diretto e immediato.
* La confisca per equivalente può colpire i beni dell'amministratore di fatto in quanto egli è il soggetto attivamente impegnato nell'attività illecita che ha portato al profitto, indipendentemente dal fatto che quest'ultimo sia rimasto nelle casse sociali.
In sostanza, la sentenza ribadisce il principio che la responsabilità penale e la confisca del profitto per reati tributari commessi nell'interesse della Srl ricadono sull'amministratore di fatto, il quale è colui che ha la gestione e la disponibilità della società.
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